SETTE PAROLE DI GESU’ – PROCESSIONE MISTERI – TARANTO – Settimana Santa

La vita cristiana non è fatta di Likes, di  MI PIACE,

ma è fatta di  MI DONO. (papa FRANCESCO)

ULTIME SETTE PAROLE DI GESU’ IN CROCE 

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ORIGINI E TRADIZIONI

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fonte :  https://www.tarantomagna.it/riti-e-tradizioni/settimana-santa-taranto-origini-curiosit-che-non-ti-aspetti/

PROCESSIONE ADDOLORATA GIOVEDI SANTO NOTTE

• La Troccola
• Banda
• Pesàre
• La Croce dei Misteri
• Coppie di poste (4)
• La Terza Croce
• Coppie di poste (4)
• La Seconda Croce
• Coppie di poste (4)
• La Prima Croce
• Coppie di poste (2)
• Il Trono
• L’Addolorata
• (MAZZE3)

PROCESSIONE MISTERI VENERDI SANTO POMERIGGIO

• La Troccola
• Banda
• Il Gonfalone
• La Croce dei Misteri
• Coppie di Poste (4)
• Il Cristo all’orto
• Coppie di Poste (4)
• La statua Cristo alla colonna
• Coppie di Poste (4)
• L’Ecce Homo
• Banda
• Coppie di Poste (4)
• La Cascata (caduta)
• Coppie di Poste (4)
• Il Crocifisso
• Coppie di Poste (4)
• La Sindone
• Banda
• Coppie di Poste (4)
Gesù morto
L’Addolorata
• Banda
• Folcelle (9)

LE SETTE PAROLE DI GESU’ IN CROCE

  1. PRIMA PAROLA                 «PADRE, PERDONA LORO, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO» (Lc 23,34)
    Dal vangelo secondo Luca (23, 33-34)
    Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Gesù e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
  2.  SECONDA PAROLA          «IN VERITÀ IO TI DICO: OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO»  (Lc 23,43)
    Dal vangelo secondo Luca (23,39-43)
    Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
  3. TERZA PAROLA  «DONNA, ECCO TUO FIGLIO!  […] ECCO TUA MADRE!»  (Gv 19,26-27)
    Dal vangelo secondo Giovanni (19,26-27)
    Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi desse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo la prese con sé.
  4. QUARTA PAROLA   «DIO MIO, DIO MIO,  PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?»  (Mc 15,34)
    Dal vangelo secondo Marco (15,33-34)
    Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?.
  5. QUINTA PAROLA     «HO SETE»  (Gv 19,28)
    Dal vangelo secondo Giovanni (19,28-29)
    Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
  6. SESTA PAROLA     «TUTTO È COMPIUTO»  (Gv 19,30)
    Dal vangelo secondo Giovanni (19,30)
    E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!».
  7. SETTIMA PAROLA    «PADRE, NELLE TUE MANI  CONSEGNO IL MIO SPIRITO»  (Lc 23,46)
    Dal vangelo secondo Luca (23,44-46)
    Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del Tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

dal sito web http://www.confraternitadelcarmine.it/?page_id=108

La Processione dei Sacri Misteri

Nel pomeriggio, alle ore 17 in punto, il portone della chiesa del Carmine si apre ed appare il troccolante che, impugnando in una mano il bordone e nell’altra il crepitacolo, avanza lentamente dando inizio alla processione dei S. Misteri. Egli è l’unico Confratello della processione ad indossare il cappello in testa. La troccola è in legno intarsiato con sei maniglie di metallo che, battendo su delle borchie anch’esse metalliche, provocano il caratteristico ed inconfondibile suono.

Il troccolante è seguito dal primo complesso bandistico; subito dopo il Gonfalone, di stoffa nera montata su una lunga asta marrone: da un lato è raffigurato un angelo, dal lato opposto, quello solitamente visibile, il volto di Gesù coronato di spine. Il Gonfalone, come la Croce dei Misteri, è portato da un Confratello che avanza a volto scoperto, il cappuccio raccolto sulla fronte da una corona di spine. Segue la Croce dei Misteri, di colore marrone sulla quale sono raffigurati tutti i simboli della Passione.

Subito dietro, quattro coppie di Confratelli precedono la statua di Cristo all’Orto, un complesso scultoreo raffigurante Gesù che prega nell’orto del Getsemani e un angelo che Gli porge il calice: “Padre, se puoi allontana da me questo calice, però sia fatta non la mia ma la tua volontà…”. Il gruppo scultoreo è stato realizzato nel 1924 dal cartapestaio leccese Salvatore Saquegna, in sostituzione di una precedente statua.

Tutte le statue sono rette da quattro Confratelli in abito di rito, ad eccezione del cappello, e da altrettanti Confratelli in abito scuro che reggono una particolare asta di legno sormonatata dalla cosiddetta “forcella” di metallo. Per sineddoche affermatasi nella lingua d’uso, col termina forcella si indica ormai lo strumento nel suo insieme. Di tanto in tanto, la statua viene poggiata sulle quattro forcelle per dare un po’ di sollievo ai portatori.

Il compito di tenere l’ordine nel Sacro Corteo è affidato a nove mazzieri, Confratelli anch’essi in abito di rito che reggono una mazza sormontata ciascuna da un simbolo diverso. Compito dei mazzieri è anche quello di dare brevi cambi ai Confratelli portatori di statue e simboli o componenti le poste.

Le statue seguenti sono precedute ciascuna da quattro coppie di Confratelli: la Colonna: il Cristo appare legato ad una colonna e porta già i segni dei primi flagelli; l’Ecce Homo: “Fatto indossare un manto color porpora, intrecciatagli una corona di sterpi sul capo e sistematagli tra le mani una piccola canna come scettro, il Maestro veniva deriso e schernito «Salve re dei Giudei»; dietro l’Ecce Homo trova posto il secondo complesso bandistico; segue poi la statua della Cascata: Gesù cade sotto il peso della croce mentre procede verso il Golgota, il luogo della crocifissione. Queste tre statue sono opera del 1901 dell’artista leccese Giuseppe Manzo. Anch’esse andarono a sostiruire altrettante statue usate fino ad allora.

Seguono le altre statue: il Crocifisso, simbolo della redenzione: “Era l’ora terza quando lo crocifissero. All’ora nona fattosi buio su tutta la terra, Gesù esclamò a gran voce «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Ed emettendo una alto grido spirò…”; del Crocifisso non si conosce l’autore nè l’anno di realizzazione;
La Sacra Sindone: la croce è nuda, il corpo del Maestro è stato preso da Giuseppe d’Arimatea. Il panno bianco simboleggia il lenzuolo di lino nel quale fu avvolto il corpo di Gesù.
Dietro la S. Sindone trova posto il terzo complesso musicale, poi ancora quattro coppie e l’antica statua di Gesù Morto: il re dei re giace immobile, il suo cammino terreno è compiuto. Ai lati della statua, quattro cavalieri in cravatta bianca e decorazioni reggono altrettanti lacci.
Seguono il clero e l’altra antica statua, quella della B. V. Addolorata: questa effigie è l’immagine del dolore, dello strazio, è il dolore di una mamma che ha perso il figlio diletto. L’Addolorata regge il cuore trafitto nella mano destra e il fazzoletto nella mano sinistra, al contrario della statua che esce in processione la notte del Giovedì Santo. Le due ultime statue sono quelle che componevano la primitiva processione dei Misteri, quella organizzata dal nobile tarantino Diego Calò. Dei due simulacri, non conosciamo l’autore nè l’anno esatto di realizzazione.
Il quarto complesso musicale e i fedeli chiudono la processione.

La processione, dopo una breve sosta nella chiesa di S. Francesco, rientra nella chiesa del Carmine, attesa da una moltitudine di fedeli, alle ore 9 del Sabato Santo. Il troccolante, bussando al portone della chiesa, dà inizio al rito del rientro che si compie lentamente e, al suono della marcia funebre Jone che accompagna il rientro dell’ultima statua, l’Addolorata, il portone si richiude.

PROCESSIONE MISTERI IN ALTRA CITTA’ ITALIANA

ORIGINI SPAGNOLE  dei RITI A TARANTO : video attuale

DAL FILM THE PASSION (di Mel Gibson girato a Matera)

SANTA CECILIA A TARANTO

QUI SOTTO TROVI DIVERSI LINK PER FARE MOLTEPLICI RICERCHE DIVERSE SULLA TRADIZIONALE FESTA DI SANTA CECILIA CHE A TARANTO ASSUME PARTICOLARE RILIEVO DI APERTURA DELLA PREPARAZIONE AL NATALE anche CON PASTORALI e PETTOLE. 

A RIDOSSO DELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE (25 novembre)

LA STORIA DI CECILIA  martirizzata con violenza (perché seppelliva i cadaveri  che i romani invece volevano al ludibrio) assume nota di rilievo;

fra i musicisti del conservatorio  “PAISIELLO” in Taranto (e non solo) è particolarmente venerata perché CANTAVA mentre si recava alla sua condanna a morte. 

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SCEGLI QUI SOTTO UNA RICERCA FRA LE POSSIBILI QUI PRESENTI:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Cecilia

 

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SCARICA PDF    DI   SANTA CECILIA vellucci e scarnera

 

Tradizioni di terra d_otranto-22 novembre

 

SANTA CECILIA origine PETTOLE e BANDA

 

PATRONA DEI MUSICISTI SANTA CECILIA

 

VIDEO SULLA NOTTE DI SANTA CECILIA

 

SANTA CECILIA e origine PETTOLE

 

 

 

 

 

 

 

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