INTERNET e la FEDE – PHUBBING e COMUNICAZIONI SOCIALI

 

DIPENDENZA DAL GIOCO  SI CURA NELLE COMUNITA’ di RECUPERO DIPENDENZE come quelle EXODUS di Don Antonio Mazzi e don Luigi Ciotti:  Dipendenza è sinonimo di schiavitù, Geù nel vangelo parla della liberazione dalle schiavitù attraverso la verità .

Ogni dipendenza crea un falsa felicità; nelle comunità di recupero si porta avanti un cammino di rieducazione e liberazione per riscoprire la felicità autentica, le amicizie reali e non virtuali, gli affetti che invece si allontanano insieme alle dipendenze.

 

http://www.famigliacristiana.it/articolo/liberi-dal-gioco-in-12-passi.aspx

 

 

https://www.wired.it/attualita/tech/2015/10/01/cose-phubbing-perche-rovina-i-rapporti-sociali/

 

http://www.popolarebari.it/content/dam/bpb/PDF/News—Eventi/Brochure%20dipendenza%20gioco%20d’azzardo%20e%20internet.pdf

 

http://www.lastampa.it/2014/03/03/vaticaninsider/leffetto-francesco-sulle-comunit-cattoliche-antidroga-lK84gSy1CDjWhkcCeQ6PbP/pagina.html

 

 

 

http://stopphubbing.com/

 

CRISI MATRIMONI E COPPIA  a causa di  PHUBBING

 

INQUINAMENTO DELLE RELAZIONI nell’enciclica LAUDATO SII  riferimenti alle relazioni e internet —>

—->  ecologia delle relazioni umane – Laudato-Si’_43-47

 

 

https://www.huffingtonpost.it/2013/10/14/dipendenza-internet–gemelli-cura-tonioni_n_4095506.html

 

https://www.iodonna.it/attualita/in-primo-piano/2016/02/27/nei-campi-di-rieducazione-cinesi-per-i-ragazzi-dipendenti-da-videogiochi/

 

Nuove tecnologie, nuove dipendenze: Internet Gaming Disorder

I MAFIOSI E LA RELIGIONE – DON PINO PUGLISI – Giudice Livatino

Vedi storia di Rosario Livatino Giudice credente ucciso dalla mafia pag. 368 libro conta stelle (o fai ricerca)

Parola d’ordine di Don Puglisi che faceva paura alla mafia: Istruzione-educazione

 

http://www.famigliacristiana.it/articolo/padre-pino-puglisi-il-prete-che-combatteva-la-mafia-col-sorriso.aspx

 

http://www.giovaniemissione.it/categoria-testimoni/2181/don-giuseppe-puglisi/

 

http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/66997-don-puglisi-il-sorriso-che-fece-paura-a-cosa-nostra.html

http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma-puntate/i-mafiosi-e-la-religione/25982/default.aspx

 

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/don-puglisi-ucciso-graviano-brancaccio-mafia-20b2e589-ea26-49c5-bce9-43bbbcfa6768.html

 

LA GUERRA: FEDE E RESISTENZA

Leletta d’Isola, adolescente cattolica; 

Emanuele Artom, giovane intellettuale ebreo;

Guglielmo Jervis, appartenente alla comunità valdese.

 

Attraverso i loro diari si dipana il racconto di tre figure della Resistenza piemontese molto diverse per storie personali e appartenenza religiosa.

Tutte e tre accomunate da una scelta, quella di partecipare alla lotta di Liberazione, fondata più su principi etico-religiosi che politico-ideologici. Lelettariuscirà a festeggiare il giorno della Liberazione, mentre Emanuele e Guglielmo andranno incontro ad una morte che sarà un vero e proprio martirio.

http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma-puntate/tre-storie-di-fede-e-resistenza/25753/default.aspx

IL TEMPO e le RELIGIONI

La religione del cristianesimo cambia l’idea del TEMPO che era presente nelle altre religioni.

KRONO (per i greci) e SATURNO (per i romani) sono il dio del tempo che divora i suoi figli nella religione greco-romana.  ERACLITO diceva che “Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine” gli uomini sono vittime del suo gioco crudele. Per i greci il TEMPO (CRONO o SATURNO) fugge inesorabile e divora i suoi figli.  Gli uomini possono cercare di conoscere il futuro con la divinazione ma non possono cambiarlo e non possono combattere contro il dio DESTINO, è lui che decide per l’uomo. L’uomo non è LIBERO per i greci, è vittima o schiavo degli dei.   KRONOS è una divinità potentissima fra le più terribili. Solo gli dei infatti sono immortali e non combattono contro il tempo.

PER IL CRISTIANESIMO invece, la vita non è un TEMPO KRONOS bensì è un TEMPO KAIROS cioè un’opportunità da cogliere e poiché l’uomo è LIBERO può sia sbagliare che fare BENE non c’è una predestinazione della sua felicità e del suo FUTURO. L’uomo deve COSTRUIRE la sua FELICITA’, grazie al dono della libertà che Dio gli ha dato. Gesù ha una missione precisa: è venuto a dare la vita eterna agli uomini, non è un Dio avido di tempo bensì è venuto a donare TEMPO infinito agli uomini, l’immortalità non solo dell’anima. Promette in un futuro la vita eterna anche del corpo per la religione CRISTIANA.

L’idea di KRONOS dunque sembra più legata alla quantità del TEMPO mentre KAIROS è legato alla qualità del TEMPO.

Nel mondo occidentale Virgilio, Ovidio, Machiavelli, Vico, sono pensatori tutti accomunati dall’idea che il tempo è CICLICO cioè tutto si ripete e difficilmente cambia mai qualcosa come il DESTINO già segnato.

Mentre nell’idea del KAIROS cristiano c’è la convinzione della CAUSA – EFFETTO. Cioè in base a ciò che l’uomo fa con le sue azioni OGGI, il suo futuro può cambiare.

Questa è l’idea centrale del cristianesimo che significa ottimismo e positività nel senso che l’uomo ha l’opportunità con la sua LIBERTA’ di costruirsi il futuro e non di aspettare un DESTINO o il FATO senza poter cambiare nulla.

Per i cristiani dunque come diceva soprattutto sant’AGOSTINO la MEMORIA diventa fondamentale come ESPERIENZA del TEMPO.  Per l’uomo il ricordo del PASSATO per COMPRENDERE sé stesso di fronte a Dio ed essere CONSAPEVOLE di come egli, l’uomo, sta DIVENTANDO, di come si SVILUPPA il suo ESSERE proiettato verso il FUTURO.

La parabola dei TALENTI di GESU’ ricorda che il padrone dopo il lungo viaggio ritornò e dopo tanto tempo chiese i frutti del suo investimento, i denari con gli interessi che aveva prestato agli uomini del suo gruppo di lavoro.  L’uomo che non ha investito il quel suo tempo e non ha colto l’opportunità di costruire un futuro migliore è rimproverato e punito per la sua pigrizia.  Mentre gli altri lavoravano e producevano frutto, lui per paura sotterra il talento e non fa nulla, ozia. (Possiamo dire indirettamente da questa idea vien fuori anche l’invenzione quasi tutta ebraica delle BANCHE dove vige la legge che il TEMPO è DENARO).

Così la virtù del famoso contadino della parabola del seminatore è legata al TEMPO, perché il suo lavoro viene premiato dopo le fatiche di mesi lunghi.

Per ultima la parabola delle pecore e dei capri è come una parabola degli SMEMORATI del TEMPO, cioè di coloro che hanno vissuto il loro tempo in modo inconsapevole senza comprendere ciò che facevano; e quindi si ritrovano in un futuro spiacevole (paragonabile all’Inferno Dantesco) perché non hanno riconosciuto la presenza di Dio nel loro tempo, non hanno colto l’opportunità del KAIROS nella loro VITA presente. Invece quelli che hanno vissuto consapevolmente andando incontro all’opportunità di aiutare il prossimo, i poveri, gli immigrati, i carcerati, gli assetati, in quella parabola vengono premiati con il PARADISO del Regno di Dio.

http://idr.seieditrice.com/files/2009/11/Pajer-215-228.pdf

 

 

 

https://www.raiplay.it/video/2014/11/Il-tempo-e-la-Storia-Stato-e-religione-del-12112014-39a5f679-a59c-487a-9cb2-c21e64e128b0.html

 

 

“Il tempo cura. Il tempo guarisce. Oggi l’ho capito.
Ho capito che devo darmi tempo, e senza fretta, senza correre, imparare di nuovo ad amarmi”.

GUERRA non violenza e PACE

GUERRA NON VIOLENZA e PACE

https://it.wikipedia.org/wiki/Pacifismo

 

TOLSTOJ E IL PENSIERO CRISTIANO NON VIOLENTO — PEACELINK

http://www.azionenonviolenta.it/dal-ripudio-della-guerra-ai-corpi-civili-di-pace-nel-servizio-civile

 

http://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2017/12/29/28/litalia-la-costituzione-e-limpegno-per-la-pace_U434101083136925tLD.shtml?refresh_ce-cp

 

http://www.famigliacristiana.it/articolo/italia-devi-disarmare-economia-e-politica.aspx

 

http://www.famigliacristiana.it/articolo/guerra-e-pace-italia-dov-e-la-vittoria.aspx

DON TONINO BELLO : costruttori di Pace a SARAJEVO

Moda e scuola : storia delle scuole professionali inventate da don Bosco

IO SONO LA STOFFA LEI IL SARTO, FACCIA DI ME UN BELL ‘ ABITO

Sqn Domenico Savio

http://www.donbosco-torino.it/ita/Kairos/Santo_del_mese/05-Maggio/San%20Domenico%20Savio.html

Scuole salesiane professionali

http://www.30giorni.it/articoli_id_10248_l1.htm

http://www.donboscosandona.it/le-nostre-origini/

http://www.30giorni.it/articoli_id_10248_l1.htm

30Giorni__Fatta_l’Italia,_la_scuola_cattolica_ha_fatto_gli_italiani_(Intervista_con_Francesco_Motto_di_Giovanni_Ricciardi)

http://www.cnosfap.net/home/don-bosco-la-formazione-professionale/#

http://borgodonbosco.it/centro-di-formazione-professionale-una-storia-di-educazione-e-di-cuore-lunga-60-anni/

SELFIE e NARCISISMO- VITA REALE VITA VIRTUALE – PERCHE’ ?

https://www.huffingtonpost.it/2018/05/15/papa-francesco-i-giovani-non-mi-stringono-la-mano-vogliono-i-selfie_a_23434805/

 

https://www.letture.org/la-societa-dei-selfie-narcisismo-e-sentimento-di-se-nell-epoca-dello-smartphone-luciano-gregorio/

 

https://agensir.it/quotidiano/2018/3/26/papa-francesco-angelus-oggi-non-si-puo-concepire-un-giovane-che-non-faccia-un-selfie/

 

https://www.raiplay.it/programmi/unselfieconilpapa/

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=FQkaH5ppFek  L’ESERCITO DEI SELFIE – NON ABBIAMO PIU’ CONTATTI

 

 

DIO non é un SELFISTA – non “scrive” lui la sua storia…altri “LO” raccontano (vangelo)

http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-papa-a-preti-e-suore-del-cile-in-una-vocazione-non-esiste-selfie.aspx

DONNE e RELIGIONE

 

 

 

 

 

PARODIA di HITLER- CARLIE CHAPLIN – NAZISMO – mito razza ariana – perfezionismo imperfezione

Nel mito della razza Hitler aveva il mito della perfezione cioè che solo la razza ariana è perfetta e merita di essere salvata e deve comandare nel mondo e le altre razze  inferiori.

I disabili , gli imperfetti o i diversi vanno sterminati.  In questo discorso immaginato nel film IL GRANDE DITTATORE di CHARLIE CHAPLIN che impersona Hitler, egli immagina che Hitler si converte al messaggio cristiano e cambia il suo pensiero e termina la guerra.  Questo fa capire che il problema del nazismo è che fosse generato da persone senza anima, senza sentimenti, senza l’intelligenza del cuore che è tipica dell’educazione cristiana. L’idea del vangelo che emerge dal film è di tolleranza, non violenza e perdono, nonché altruismo. Il contrario è il  Nazismo

 

http://www.ciaomaestra.it/public/01/chaplin_discorso_umanita.pdf

FAMIGLIA – FIDANZATI – PAROLE

sulla fedeltà dei cristiani nel matrimonio

 

http://www.toscanaoggi.it/Vita-Chiesa/Papa-Francesco-udienza-Permesso-grazie-scusa-sono-strada-per-vivere-bene-in-famiglia

 

GRAZIE SCUSA PER FAVORE SEGRETO FAMIGLIA

https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/february/documents/papa-francesco_20140214_incontro-fidanzati.pdf

 

PERMESSO-GRAZIE-SCUSA. LE TRE PAROLE DI PAPA FRANCESCO PER LA FAMIGLIA

Papa Francesco, il 14 febbraio, ha incontrato i fidanzati e ha ripetuto loro le tre parole che reggono una buona vita familiare. Credo sia importante ripeterle a tutti noi: Permesso, Grazie, Scusa.

Permesso?”: è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Non si può irrompere nella vita dell’altro con violenza e arroganza. Insomma bisogna imparare a chiedere all’altro le cose che vogliamo fare, da soli oppure insieme. Chiedere permesso significa saper entrare con cortesia nella vita degli altri. Spesso i nostri amori sono un po’ pesanti, come quei scarponi di montagna che in genere lasciamo fuori della casa per non sporcarla dopo una camminata nella neve. L’amore vero sa chiedere tempo, spazio, ascolto, non si impone con durezza e aggressività. La cortesia conserva l’amore. Ce n’è bisogno sia nelle nostre famiglie che nella società.

Grazie! Sembra facile pronunciare questa parola. Sappiamo però che è importante, tanto che la insegniamo anche ai bambini. Quando ricevono un regalo da qualcuno, gli diciamo: “Come si dice?”. Poi però lo dimentichiamo per noi. Non ci ricordiamo più di dire grazie. Eppure quanti segni d’amore riceviamo, quanto pensieri, quanta comprensione? Quanta attesa di un nostro gesto buono, quanta pazienza riceviamo! La gratitudine è un sentimento importante. Dove sono i nostri “grazie!” alle gentilezze che riceviamo? Non dimentichiamo di dire grazie, di dirci grazie a vicenda. Non è solo una parola gentile da usare unicamente con gli estranei, per essere educati, gentili. Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti bene insieme.

Scusa! E’ davvero difficile chiedere scusa. Ognuno si pensa forte. E ognuno crede di non sbagliare mai. E se sbaglia pensa che non deve mostrarsi debole, chiedendo scusa. Non è vero! Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Forse non c’è giorno in cui non facciamo qualche sbaglio. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: “scusa!”. Non è solo una parola, ma uno stile nella vita. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro che sbaglia, e a giustificare se stesso. E’ un istinto che abbiamo tutti e che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. E’ una parola che dobbiamo usare spesso, anzi ogni volta che ce n’è bisogno: “scusa se ho alzato la voce; scusa se sono passato senza nemmeno salutare; scusa se ho fatto tardi, se non ho fatto nulla oggi! Se questa settimana sono stato così silenzioso, se ho parlato troppo senza ascoltare mai; scusa se mi sono dimenticato; scusa se non ho mai fatto un sorriso oggi…”. E l’altro, da parte sua, deve imparare a perdonare. E’ così che si edifica giorno dopo giorno la famiglia.

Non esiste la famiglia perfetta e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Esistiamo noi, deboli e peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni serena nella nostra casa, nella nostra famiglia. Se impariamo a chiederci scusa e a donarci reciproco perdono, il matrimonio durerà, andrà avanti.

ORIENTA GENITORI

 

 

——>     PRESENTAZIONE PER Genitori orientati

 

 

 

“Iniziate a essere ora quello che vorrete divenire d’ora in avanti” Vi chiederete ma come?…
La più grande guida del nostro iniziare ad essere è l’immaginazione ovvero l’abilità di saper scegliere tra le possibilità che ci vengono offerte…
Avere immaginazione richiede coraggio ed impegno, ma allo stesso tempo ci dona speranza…
La speranza di poter decidere il nostro destino e che le decisioni che prendiamo si confermeranno giuste in futuro, per quanto possiamo essere sopraffatti dal mondo possiamo anche trarne speranza dalla sua bellezza, dalle promesse, dal semplice fatto che possediamo il talento di immaginare il nostro futuro in mezzo a tutte le possibili vite, che scorrono davanti ai nostri occhi, dobbiamo immaginarcele bene le nostre vite, dobbiamo impegnare la nostra coscienza…
La coscienza è la voce di Dio e la natura è il cuore degli uomini.

dal film “Davanti agli occhi”

 

 

TALENTI da SCOPRIRE – SCOPRIRSI CON TALENTI

http://insegnantedireligione.altervista.org/le-parabole.html

http://www.mywayblog.it/talenti/

SCARICA IL PDF    qui         ——–>     spunti di ricerca per i propri talenti

                 


                    Come fare a scoprire i propri talenti? 

 Il modo più semplice per cominciare ad identificare i propri talenti è porsi alcune semplici domande:

Cosa mi riesce bene?
Nel fare cosa mi sento particolarmente a mio agio?
Per cosa mi apprezzano gli amici? E i miei familiari?
Per quale mia qualità le persone mi chiedono aiuto?
Quali mie capacità esprimo nello svolgere il mio hobby preferito?
Cosa mi permette di svolgere il lavoro che faccio?
Dare risposta a queste domande può risultare difficile perchè quello che viene in mente può sembrarci banale ma questo accade perchè lo diamo per scontato. Quello che per noi è una cosa assolutamente banale ad un altro può sembrare una qualità preziosissima. Imparare ad apprezzare i doni che abbiamo è davvero l'inizio per vedere noi stessi e la nostra vista sotto una luce diversa.

Perchè scoprire i propri talenti è importante?

Prima di tutto scoprire i propri talenti aumenta la consapevolezza di avere un valore come persone ed un'unicità. Può aiutare ad aumentare l'autostima e a sviluppare la convinzione di avere una cassettina con degli utili attrezzi del mestiere da poter estrarre in caso di necessità. Una volta che abbiamo identificato i nostri talenti possiamo quindi pensare a come valorizzarli ed esprimerli al massimo e a come utilizzarli per raggiungere i nostri obiettivi. Possiamo pensare ai nostri talenti come a delle risorse cui possiamo attingere e sulle quali fondare i nostri nuovi apprendimenti. Possiamo cominciare a pensare in quali ambiti, diversi da quelli in cui attualmente li esprimiamo, potrebbero tornarci utili. Possiamo capire cosa ci ha aiutato a realizzare dei piccoli o grandi successi nella nostra vita e a come potrebbero supportarci per ottenerne di altri.

Essere consapevoli dei propri talenti può aiutare anche a decidere cosa possiamo offrire di noi agli altri, quale dono possiamo mettere a disposizione della nostra famiglia, dei nostri colleghi, della nostra azienda e a lasciare il nostro piccolo segno positivo nella vita delle persone che incrociamo ogni giorno.

QUALE E’ LA SCUOLA MIGLIORE ?

 

GUIDA    DI     EDUSCOPIO   —>   FONDAZIONE AGNELLI

 

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——->            ELENCO SCUOLE SUPERIORI  TARANTO 

 

 

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Questionario 

—–>finito il questionario consegnalo al docente  tramite Pulsante “CONSEGNA”

 

 
(Contains 2 attachments.)

QUESTIONARI E GUIDE

GUIDA NUMERO 1 —>  ORIENTIAMOCI A SCUOLA – SALESIANI – lezioni religione

 

 

GUIDA NUMERO 2 —->      IoMiOriento-unioncamere

 

 

 

QUESTIONARIO PRINCIPALE — Segui  ISTRUZIONI

 

———>                     http://www.regione.piemonte.it/orientamento/s1g/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=203&Itemid=201

 

 

IoMiOriento  —->  FONDAMENTALE PER PENSARE ALLA SCELTA

 

 

 

PRIMO TEST DI ORIENTAMENTO  —->   https://www.studenti.it/test/esame-terza-media/

 

 

 

 

QUALI SONO LE MIGLIORI SCUOLE DI ITALIA ?  (perchè non icriversi alle peggiori invece ? )

https://www.studenti.it/classifica-scuole-superiori-migliori-2017-eduscopio-orientamento-terza-media.html

 

 

ISTRUZIONI per il SEGUENTE QUESTIONARIO

Ti proponiamo un test sugli interessi.

L’obiettivo del questionario che stai per compilare, che si ispira alla teoria di John L. Holland, è di offrirti degli stimoli di riflessione riguardanti i tuoi interessi e i possibili percorsi formativi che puoi intraprendere.
Il questionario non ha valore scientifico cioè non ti dà una fotografia esatta della tua personalità e dei tuoi interessi poiché non è stato testato su un numero sufficiente di persone.

Ti invitiamo pertanto a leggere i risultati chiedendoti sempre se ti senti rappresentato da ciò che il profilo finale dice di te: rifletti sulle cose che ti colpiscono maggiormente e su quelle in cui non ti riconosci.

Se hai dei dubbi o vuoi approfondire il tuo profilo puoi parlare con un esperto di orientamento. Puoi trovare l’elenco dei Centri di Orientamento nella sezione Indirizzi utili di questa guida.

Prima di passare alla compilazione del test, leggi con attenzione le ISTRUZIONI:

  • apri il file e scaricalo cliccando sull’icona in alto a destra “Scarica questo documento
  • compila il test online, inserendo il punteggio in ciascuna affermazione: i risultati verranno riportati in automatico nella stringa “Punteggio”.
  • riporta manualmente nella stringa “Lettera”  le lettere in ordine decrescente (dal più alto al più basso) in base ai punteggi ottenuti (n caso di parità di punteggio riportali nella stessa casella)
  • leggi il tuo profilo prevalente e le schede dei percorsi che puoi scegliere dopo la terza media che si avvicinano di più al tuo profilo

 

Ora che sei preparato, clicca qui per accedere al TEST.

Ricordati che per poterlo compilare devi scaricare il file e SALVARLO ALLA FINE PRIMA DI CONSEGNARLO !

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http://www.regione.piemonte.it/orientamento/s1g/cms/images/files/questionario.pdf

 

ALTRI QUESTIONARI

Esempi sulle iscrizioni 2018-19

http://www.icdiaz.gov.it/segreteria/iscrizioni/

https://www.skuola.net/scuola/orientamento-superiori/test-scelta-scuola-superiore.html

Test: come scegliere la scuola superiore?

Questo test orientamento scuola superiore è tratto dal sito orientamento.regione.fvg.it. Per poter compilare il questionario è necessario registrarsi gratuitamente e compilare il test per scegliere la scuola superiore e conoscere in quali aree il nostro interesse ha una percentuale maggiore:

Test delle aree di interesse >>

Test orientamento scolastico: che scuola superiore fare?

Questo test orientamento scolastico che vi proponiamo, invece, è stato messo a punto dalla regione Piemonte: non serve registrarsi ma basta scaricare il pdf del test scelta scuola superiore per eseguire il test e collezionare punti. A seconda del punteggio ottenuto, verranno individuate aree di interesse e consigliati gli indirizzi scolastici più in linea con il risultato del test per la scelta della scuola superiore.

Test Regione Piemonte orientamento >>

Test orientamento scuola media: quiz per scegliere la scuola superiore

Il sito Georientiamoci.it mette a disposizione per l’orientamento scolastico un test completamente gratuito. Il test per capire che scuola superiore fare è completamente online ed è un questionario di orientamento per i ragazzi della scuola media. La particolarità di questo test per la scuola superiore è quello di essere molto aggiornato con le competenze e gli interessi dei ragazzi degli anni 2010. Come si legge sul sito, il test di orientamento è realizzato da psicologi ed esperti, e grazie alla combinazione di domande ed esercizi interattivi, il test per la scelta della scuola superiore ti darà indicazioni e suggerimenti per una scelta consapevole.

Test Georientiamoci >>

SUGGERIMENTI

 

Suggerimenti per la scelta

La scelta del percorso formativo dopo la scuola media,  per essere effettuata al meglio, deve prendere in considerazione molti elementi diversi: non è sufficiente essere informato su quali sono le Scuole o le Agenzie Formative del territorio, né conoscere soltanto la qualità delle scuole o la quantità di “lavoro a casa” che richiede ciascun indirizzo di studio.
Ci sono molti altri aspetti sui quali è  fondamentale soffermarsi a ragionare, che riguardano le diversità di ogni individuo:

  • interessi
  • valori
  • attitudini
  • desideri
  • esperienze scolastiche e famigliari

5 dritte per scegliere al meglio

  • Segui le tue passioni, tieni conto delle tue capacità: nella vita  riusciamo a fare bene le cose che amiamo e per le quali siamo portati
  • Sii curioso/a: visita le scuole, i saloni dell’orientamento, i siti istituzionali di orientamento e non aver paura di fare tante domande sull’offerta formativa proposta dalle scuole e dalle agenzie formative che visiti
  • Cerca degli alleati: informati insieme ai tuoi genitori, lasciati consigliare e confrontati con loro, con i tuoi insegnanti, con un esperto di orientamento. Consultate insieme questa guida e i siti delle scuole
  • Non avere fretta: per decidere ognuno ha bisogno di tempi diversi
  • Occupati del tuo futuro in prima persona: individua il tuo obiettivo e costruisci un progetto per realizzarlo

Genitori cercate di

  • utilizzare toni pacati: nell’incertezza, i figli devono potersi sentire in grado di prendere una decisione corretta
  • capire se il giudizio di orientamento dato dalla scuola rispecchia veramente le capacità e gli interessi di vostro/a figlio/a
  • considerare che non si compie “la” scelta, ma “una” scelta
  • tener conto delle caratteristiche individuali dei figli: ogni scelta va rispettata
  • informarvi sulle offerte formative consultando questa guida di orientamento, visitando i siti delle scuole e delle agenzie formative, partecipando agli open day

Nel tuo percorso di scelta ricordati che non esiste la scuola migliore in assoluto, ma quella che fa al caso tuo.
La scelta deve essere “personalizzata” e in un certo senso “unica”, perché unico è il significato che ognuno darà alla propria decisione.

PRIMO  PASSO  

COME SONO IO !???

…OVVERO UN’ATTENTA ESPLORAZIONE DI SÈ

  • Quali sono le mie materie preferite, quelle in cui riesco meglio? Perché?
  • Quali quelle che amo di meno? Perché?
  • Quali sono i miei punti di forza?
  • E gli aspetti di me che vorrei migliorare?
  • Quali sono i miei interessi?
  • Che cosa mi caratterizza (qualità, attitudini)?
  • Come mi immagino “da grande”?
  • Quali caratteristiche ha il mio “lavoro ideale”?
  • Che cosa pensano di me le persone che mi conoscono bene (familiari, amici, insegnanti)? Condivido la visione che hanno di me? Perché?
  • Per cercare risposta a queste domande, talvolta può essere di aiuto confrontarsi con qualcuno: è consigliabile rivolgersi ad un orientatore che, di mestiere, aiuta le persone che si trovano ad affrontare i momenti di decisione e di passaggio.

SECONDO PASSO ….. MI INFORMO

…SULLE PROFESSIONI E SULLE SCUOLE

Le professioni:

  • Quali sono gli ambiti professionali che conosco?
  • Come posso aumentare il numero di professioni di cui sono a conoscenza?
  • Quali attività si svolgono in queste professioni? Quali tra quelle individuate mi interessano di più? Perché?
  • Posso individuare degli “ambiti lavorativo-professionali” in cui si concentrano le professioni che mi interessano di più?

Le Scuole e le Agenzie Formative

  • Quali Scuole e Agenzie ci sono sul mio territorio?
  • Quali indirizzi scolastici e formativi hanno?
  • Che differenza c’è tra Agenzie Formative e Scuole Superiori?
  • Quali possibilità formative e lavorative hanno le differenti Scuole/Agenzie?

Per trovare la risposta a queste domande:

  • rivolgiti ad un operatore che si occupa in modo specifico di orientamento: nel tuo territorio potrai trovare un “professionista” che si occupa di aiutare chi si trova in questa fase di scelta (clicca qui per consultare l’elenco dei centri di orientamento)
  • chiedi consiglio ai tuoi insegnanti responsabili dell’orientamento
  • consulta la guida regionale (cartacea e on-line)
  • partecipa ai saloni di orientamento
  • partecipa agli “open day” organizzati dalle singole Scuole e Agenzie Formative. Il contatto diretto con le Scuole è  importante: ciascuna Scuola può gestire autonomamente una parte consistente dei piani di studi, cioè le Scuole con lo stesso indirizzo di studio potranno proporre offerte formative diverse tra loro
  • intervista allievi che frequentano percorsi di interesse
  • partecipa a seminari informativi proposti dalle istituzioni (Scuola, Provincia, Comuni)
TERZO PASSO—–>  FARE UN PROGETTO DI VITA

… CIOÈ, METTO IN ORDINE LE IDEE E ELABORO IL MIO “PRIMO PROGETTO FORMATIVO-PROFESSIONALE”

  • In quali ambiti professionali mi interesserebbe lavorare “da grande”? Perché?
  • Quali sono i punti di forza e i vincoli degli ambiti professionali di mio interesse?
  • Quali percorsi formativi possono avvicinarmi maggiormente agli ambiti  professionali che mi interessano?
  • Quali sono i punti di forza e i vincoli di questi percorsi formativi?

TEST DI CONSULTAZIONE PER CONFRONTARMI CON LE POSSIBILI SCELTE DA OPERARE LIBERAMENTE E CONSAPEVOLMENTE

Test sugli interessi

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Ti proponiamo un test sugli interessi.

L’obiettivo del questionario che stai per compilare, che si ispira alla teoria di John L. Holland, è di offrirti degli stimoli di riflessione riguardanti i tuoi interessi e i possibili percorsi formativi che puoi intraprendere.
Il questionario non ha valore scientifico cioè non ti dà una fotografia esatta della tua personalità e dei tuoi interessi poiché non è stato testato su un numero sufficiente di persone.

Ti invitiamo pertanto a leggere i risultati chiedendoti sempre se ti senti rappresentato da ciò che il profilo finale dice di te: rifletti sulle cose che ti colpiscono maggiormente e su quelle in cui non ti riconosci.

Se hai dei dubbi o vuoi approfondire il tuo profilo puoi parlare con un esperto di orientamento. Puoi trovare l’elenco dei Centri di Orientamento nella sezione Indirizzi utili di questa guida.

Prima di passare alla compilazione del test, leggi con attenzione le ISTRUZIONI:

  • apri il file e scaricalo cliccando sull’icona in alto a destra “Scarica questo documento
  • compila il test online, inserendo il punteggio in ciascuna affermazione: i risultati verranno riportati in automatico nella stringa “Punteggio”.
  • riporta manualmente nella stringa “Lettera”  le lettere in ordine decrescente (dal più alto al più basso) in base ai punteggi ottenuti (n caso di parità di punteggio riportali nella stessa casella)
  • leggi il tuo profilo prevalente e le schede dei percorsi che puoi scegliere dopo la terza media che si avvicinano di più al tuo profilo

Ora che sei preparato, clicca qui per accedere al TEST.

Ricordati che per poterlo compilare devi scaricare il file   SUL PC  e SOLO dopo averlo compilato  DEVI SALVARLO  (con i numeri inseriti e le lettere varie) PRIMA DI CONSEGNARLO AL DOCENTE !

SCOPRI I TUOI TALENTI

FONTE : preso dal sito  http://www.mywayblog.it/talenti/

Scopri il meglio di te


Brenè Brown, l’autrice del bellissimo libro I doni dell’imperfezione, dice che tutti noi abbiamo dei talenti.
Quando possiamo coltivarli e condividerne i frutti con il resto del mondo ci sentiamo bene perché ci sembra che la nostra vita abbia uno scopo e un significato. Al contrario, sperperare questi doni porta sofferenza: può farci sentire molto frustrati, vuoti, inutili.

È questo in fondo il significato del sentirsi realizzati: riuscire a sviluppare al meglio – nel lavoro ma anche in altri ambiti della vita – le proprie potenzialità.

Non è detto però che siamo tutti capaci di riconoscere quali sono esattamente i nostri talenti e le nostre potenzialità.

Non è neanche detto che ci intendiamo davvero sul significato del termine talento e su altre idee collegate come genio, passione, vocazione, punti di forza, inclinazioni.

Infatti spesso facciamo riferimento a delle storie ideali che solo in casi eccezionali rispecchiano la realtà.

Talento musicale - Ritratto di Mozart da bambino

Mozart aveva meno di sei anni quando ha scritto la sua prima composizione

Il termine talento si utilizza spesso per gli artisti – pittori, scrittori, cantanti, musicisti – per i campioni dello sport o per i grandi scienziati o imprenditori.

E così può succedere – e l’ho sentito spesso – che qualcuno si senta spiazzato scoprendo di non avere nessuna inclinazione del genere.

Come faccio a scoprire le mie vere passioni? Qual è la strada giusta per me?

Domande che restano senza risposta perchè sono sbagliate le premesse. Dire che ogni persona ha i suoi talenti non vuol dire che in ognuno di noi si nasconde un genio. E nemmeno che debba esistere per forza una strada giusta, una vocazione, una passione da inseguire.

Però – e di questo possiamo essere ragionevolmente sicuri – ogni persona ha i suoi punti di forza: attitudini, tendenze, inclinazioni che possono essere messe a frutto in molti campi diversi.

Tante volte non è importante cosa facciamo, ma come lo facciamo.

Cosa significa talento

La parola talento proviene dal greco antico dove indicava il piatto della bilancia, ma anche il peso che ci si metteva sopra.

Spesso a essere pesati sulla bilancia erano i metalli preziosi, usati come bene di scambio, e così il termine talento cominciò a essere utilizzato per indicare la moneta.

In origine quindi il talento – che in greco antico è talanta – indicava qualcosa di materiale.
Però la stessa radice tala si ritrova in parole con questi significati: sopportare un carico gravosofare un lavoro duro (che richiede pazienza)ritmopersistenzacapacità di resistere alla fatica, ma anche destino ed equilibrio.

Se pensiamo a tutte le implicazioni della parola talento così come la usiamo adesso, tutti questi significati diventano molto significativi ;)

Poi nel Vangelo di Matteo c’è la famosa parabola dei talenti.

La storia è quella di un signore che prima di partire affida le sue ricchezze a tre servi. Al primo 5 talenti, al secondo 3, e al terzo un solo talento. I primi due servi fanno in modo di fare fruttare ciò che era stato loro dato, e raddoppiano la ricchezza. Il terzo servo impaurito nasconde il suo unico talento sotto terra.

La parabola dei talenti in chiave moderna

La parabola dei talenti in chiave moderna

Quando il signore rientra dal viaggio è molto soddisfatto del lavoro dei primi due servi, mentre si arrabbia con il terzo, lo prende a male parole e si riprende il talento.

Come tutte le storie scritte in un passato remoto non è facile capirne il significato originale. Certo è che si presta bene a una lettura in chiave di crescita personale.

I talenti sono doni, ma anche qualcosa che è stato affidato alla nostra cura. Sono le nostre inclinazioni, le nostre passioni, la nostra ricchezza.
In un certo senso abbiamo il diritto – ma quasi anche il dovere – di metterli a frutto, di impegnarci e correre qualche rischio.

Se invece per paura chiudiamo in nostri talenti in qualche luogo oscuro, alla fine non ci resterà niente. Mettersi davvero alla prova non è da tutti. A volte si può restare anche tutta la vita nell’immobilismo per non rischiare il fallimento.

I talenti richiedono pazienza, lavoro duro, capacità di resistenza. Probabilmente in parte sono innati, ma di certo senza pratica sono condannati a restare inespressi.

Nei talenti c’è forse scritto il nostro destino. Possiamo sentirci in equilibrio solo quando riusciamo a farli fiorire.

Dai talenti ai punti di forza

Martin Seligman è uno psicologo americano molto noto, considerato il fondatore della psicologia positiva.

Piccola digressione per capirci: la psicologia in origine è nata per studiare i disturbi, il malessere, il disagio. Però dagli anni ’50 in avanti sempre più psicologi hanno cominciato a interessarsi dell’esatto opposto: cioè di cosa fa stare bene le persone. Piano piano questo orientamento si è diffuso e alla fine degli anni ’90, grazie a Seligman, è stata adottata ufficialmente la definizione psicologia positiva.

In poche parole la psicologia positiva è lo studio della felicità.

Secondo questo approccio, una delle cose che ci rendono felici è il potere utilizzare in pieno le nostre capacità mettendole a servizio di qualcosa di più grande di noi stessi.

Cioè quando riusciamo a fare fruttare i nostri talenti, non nel chiuso della nostra cameretta, ma nel rapporto con il mondo.

Una quindicina di anni fa, Martin Seligman e il suo collega Christopher Peterson hanno fatto un lungo studio per cercare di capire quali sono queste capacità fondamentali: i punti di forza della personalità.

Hanno prima individuato quali sono le virtù fondamentali, cioè i modi di essere che sono considerati positivi dalle culture di tutto il mondo.
Ne hanno trovate sei: saggezza, coraggio, umanità, giustizia, temperanza e trascendenza (si capisce poi meglio cosa vogliono dire).

Poi hanno individuato quali sono le forze, i tratti della personalità, le inclinazioni, i talenti, che realizzano queste sei virtù.

Hanno chiamato il loro sistema CSV – Character Strengths and Virtues – e l’hanno immaginato come se fosse l’opposto del famigerato DSM.

Il DSM – Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – è un librone nel quale sono descritte tutte le malattie e le forme di disagio psicologico. Viene utilizzato da psicologi e psichiatri come base per fare le diagnosi (anche se ultimamente questo strumento è stato un po’ criticato).

Ecco, Seligman e Peterson hanno detto che il loro CSV è l’anti-DSM. Hanno rovesciato la prospettiva e hanno provato a fare il manuale della salute mentale e non delle malattie.

A me questa cosa piace un sacco ;)

Il loro sistema serve alle persone per capire quali sono i loro veri punti di forza per poterli impiegare nella vita di tutti i giorni.

Scopri quali sono i tuoi punti di forza

Seligman e Peterson hanno individuato 6 virtù fondamentali e ben 24 punti forza.

Ho pazientemente messo insieme questa infografica che li illustra tutti. E la pazienza NON è tra i miei punti di forza ;)

Infografica - I punti di forza della personalità - Seligman e Peterson

Qualcuno dei 24 punti di forza ti suona familiare? Ti è venuto da dire: sì ecco, questo sono io, questa è proprio una delle mie doti? Probabilmente hai trovato uno dei tuoi punti di forza.

Ma se vuoi fare una cosa fatta per bene, puoi fare il test che è stato messo a punto dal VIA Institute on Character.

Per fare il test bisogna prima registrarsi qui: test sui punti di forza della personalità.

Il test è stato tradotto anche in italiano. Servono circa 15 minuti per farlo e alla fine ti restituisce tutti i 24 punti in ordine: da quello in cui sei risultato più forte fino a quello più debole.

Io ho trovato molto appropriati i miei risultati. Il mio punto di forza principale è l’amore per il sapere, seguito da apertura mentale e pensiero critico. Al terzo posto: cautela e discrezione e subito dopo apprezzamento per la bellezza e l’eccellenza (vedi l’articolo sulla meraviglia).

I miei punti deboli? All’ultimo posto ci sono entusiasmo e vitalità. In effetti non sono proprio la persona più vivace della terra e faccio fatica a trovare il mio ritmo.
Altro punto carente, al 23esimo posto: diligenza e perseveranza. Verissimo, anche se ci sto lavorando, soprattutto sulla perseveranza ;)

Ma ora che sappiamo quali sono i nostri punti di forza, che ce ne facciamo?

Il VIA Institute on Character sulla base dei risultati del test ti propone anche dei rapporti più approfonditi, con dei consigli personalizzati. Però sono prodotti a pagamento, io non li ho presi, quindi non saprei se consigliarli o meno.

In ogni caso già avere i risultati è un bel salto di consapevolezza.

Ecco come possiamo usare i risultati del test.

  1. punti di forza corrispondono molto probabilmente a qualcosa che ci piace, ci interessa e ci viene bene. Sono doti che utilizziamo nel lavoro? Sono apprezzate dall’ambiente che ci sta attorno? Se la risposta è no: come possiamo cambiare le cose?
    Forse cambiare lavoro non è possibile al momento, ma possiamo trovare un hobby o un’attività collaterale che sia congeniale alle nostre doti.
    Se invece non abbiamo ancora un lavoro, o stiamo vivendo una di quelle situazioni in cui dobbiamo prendere delle decisioni, sapere quali sono i nostri punti di forza può essere una bussola molto utile.
  2. I punti in cui siamo deboli corrispondono probabilmente ad abilità o attitudini che abbiamo esercitato poco nella vita, perché non ci interessano o perché non ci sono servite. Dare un occhio a cosa c’è nella parte bassa della lista può stimolare qualche riflessione: c’è un obiettivo che non riesco a raggiungere in questo periodo? Non è che dipende proprio dal fatto che non ho abbastanza sviluppato uno di questi punti? Posso trasformare un punto di debolezza in uno di forza? O quanto meno migliorare?

Insomma a me sembra uno strumento utilissimo per la conoscenza di sè e per il miglioramento.

Il discorso sarebbe da approfondire ancora di più. Per esempio secondo gli studi di Seligman e colleghi alcuni di questi 24 punti di forza sono fortemente collegati con il senso di soddisfazione per la propria vita. Più precisamente si tratta di: vitalità, curiosità, speranza, amore, gratitudine.

Se per caso trovi questi cinque punti nelle parti basse della tua lista puoi pensare di fare qualcosa per tenere maggiormente in esercizio queste potenzialità.

Io mi fermo qui, anche se gli spunti sono infiniti…

Se hai un po’ di tempo ti consiglio di fare il test. Poi potresti condividere i tuoi risultati nei commenti. Quali sono i tuoi punti di forza? Ti sei riconosciuto in questo test o no?

Fammi sapere :)

Crediti:
1) Le informazioni sulle origini della parola talento le ho prese da un libro che si intitola In merito al talento, scritto da Maria Cinque, edito da Franco Angeli.
2) Le icone dell’infografica sono di Freepik via www.flaticon.com licenza CC BY 3.0