VEDERSI dall’esterno e fare domande a se stessi

Testo  canzone Jovanotti

Che stai facendo? Lavoro
Che cosa cerchi? L’oro
Hai uno scopo? Credo
Dove ti trovi? In Italia
E come vivi? Suono
Di dove sei? Toscano
Qual è il tuo aspetto?
Meno sereno di un tempo, ma non per questo stanco
A cosa pensi? Al deserto
Qual è il tuo impegno? Immenso
Ed il tuo tempo? Denso
Che risultati hai? Alti e bassi
Che risultati hai? Alti e bassi
Rido di me, di te, di tutto ciò
Che di mortale c’è e che mi piace
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Come va il mondo? Male
Come va il mondo? Bene
Come va il mondo? Male
Come va il mondo? Bene
Rido di me, di te, di tutto
Ciò che di mortale c’è e che mi piace
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Tanto tanto tanto tanto tanto
Che cosa fai? Vivo
Quando sei in forma? Scrivo
Innamorato? Credo
E lei ti ama? A suo modo
Come va il mondo? Male
Come va il mondo? Bene
Che dice il cielo? Tuona
E la chitarra suona
Sei felice? A volte
Hai distrazioni? Molte
E la salute? Buona
E la chitarra suona
Cosa ti piace? Viaggiare
Tra il dire e il fare? Il mare
Cosa ti piace? Viaggiare
Tra il dire e il fare? Il mare
Cosa ti piace? Viaggiare
Tra il dire e il fare? Il mare
Cosa ti piace? Viaggiare
Tra il dire e il fare? Il mare
Cosa ti piace? Il mare
Rido di me, di te, di tutto ciò che
Di mortale c’è e che mi piace
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto (na, na, na, na)
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto (na, na, na, na)
Tanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Sei felice? Quanto, quanto, quanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Qual è il tuo impegno? Quanto, quanto, quanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Innamorato? Quanto, quanto, quanto, tanto, tanto, tanto, tanto
Come va il mondo? Quanto, quanto, quanto, tanto, tanto, tanto, tanto

Compositori: Lorenzo Cherubini / Stefano Fontana

confronta le domande con questo racconto di Gesù nel vangelo di Giovanni

“In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone…ti chiamerai Pietro”

AI MOMO CHATBOT – PROVAMI SONO IA

Chatbot
Come posso aiutarti ? GIANGI:-/BOT

Orientamento per 13 anni – ARTICOLO DI PROVA GENERATO CON OPEN AI

</p> <h1><font color="blue">Orientamento per 13 anni</font></h1> <p>

Introduzione

Benvenuti ragazzi di scuola media! Il momento di scegliere la scuola superiore è importante e può sembrare spaventoso, ma siamo qui per aiutarvi a fare la scelta migliore per il vostro futuro. In questo articolo, esploreremo la scelta scolastica, l’importanza di conoscere i vostri talenti, l’utilità dei test psicoattitudinali e molto altro. Continuate a leggere per scoprire come prendere una decisione consapevole e informata.

Contenuti

Scelta Scolastica

La scelta della scuola superiore è un passo cruciale nella vostra formazione. Considerate i vostri interessi, le vostre passioni e le vostre prospettive future prima di prendere una decisione.

Conoscere i Propri Talenti

Ognuno di voi ha talenti unici e speciali. Riflettete su ciò che vi appassiona e su cosa siete bravi. Questi talenti vi guideranno nella scelta dell’indirizzo scolastico più adatto a voi.

Test Psicoattitudinali

Prima di prendere una decisione definitiva, potete sottoporvi a test psicoattitudinali che vi aiuteranno a comprendere meglio le vostre inclinazioni e capacità. Questi test possono essere utili nel processo di orientamento.

Indirizzi di Scuola Superiore

In Italia, esistono diversi indirizzi di scuola superiore tra cui potete scegliere: scientifico, classico, linguistico, artistico, tecnico e professionale. Esplorate le opzioni e valutate quale si adatta meglio ai vostri interessi e obiettivi.

Criteri di Scelta

Quando prendete in considerazione le varie opzioni scolastiche, tenete conto di fattori come le vostre passioni, le prospettive lavorative future, le vostre abilità e le vostre preferenze personali. La scelta migliore sarà quella che tiene conto di tutti questi aspetti.

Errori da Evitare

Evitate di prendere decisioni affrettate o influenzate da pressioni esterne. Assicuratevi di esplorare tutte le opzioni disponibili e di prendere una decisione ponderata e consapevole.

Schede Gratuite

Per aiutarvi a essere consapevoli delle vostre preferenze e capacità, potete utilizzare schede gratuite disponibili online che vi guideranno nel processo di scelta della scuola superiore. Completatele con attenzione e riflessione.

ORIENTAMENTO con metodo IKIGAI Giapponese

https://www.businesscoachingitalia.com/ikigai-il-metodo-giapponese-per-scoprire-il-senso-della-propria-vita/

https://www.oberlo.it/blog/ikigai-metodo-giapponese

https://www.oberlo.it/blog/ikigai-metodo-giapponese

https://asnor.it/it-schede-571-ikigai_un_metodo_giapponese_per_l_orientamento_e_il_benessere_della_persona






















































DAL SITO ASNOR.IT
https://asnor.it/it-schede-571-ikigai_un_metodo_giapponese_per_l_orientamento_e_il_benessere_della_persona



IKIGAI, un metodo giapponese per l'orientamento e il benessere della persona
IKIGAI è un termine giapponese che può essere tradotto letteralmente come scopo, ragione di vita, oppure come ciò che ci spinge ad alzarci la mattina e lottare. Si tratta di un metodo, una filosofia giapponese in uso da secoli e utile anche per l’orientamento professionale. Approfondimento a cura di Peppino Franco, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Asnor.

Durante il continuo lavoro di ricerca delle metodologie più efficaci per l’orientamento, per il bilancio delle competenze e per la ricerca del benessere personale e professionale, mi sono imbattuto nel termine IKIGAI.

Cos’è l’IKIGAI
IKIGAI è il nome di una filosofia giapponese in uso da secoli presso quella parte della popolazione che si è dimostrata essere la più longeva al mondo. 
In pratica, si tratta della capacità di saper trovare un equilibrio nelle attività che si svolgono e che riempiono la nostra vita in un percorso di autoriflessione e consapevolezza. 
La finalità è la realizzazione personale e professionale in bilico tra la dimensione personale e quella sociale. 
Il termine, infatti, può essere tradotto proprio come scopo, ragione di vita o ragione di esistere oppure ancora come ciò che ci spinge la mattina ad alzarci e a lottare.
L’IKIGAI è utile anche nell’ottica dell’orientamento professionale e di carriera?
Io, personalmente, lo ritengo molto utile nell’ambito dell’orientamento di carriera e per magari supportare nella ricerca di una occupazione ideale per una vita felice ed attiva. 
L’occupazione ideale è quella che va ad incrociare le 4 aree di cui è composto l’IKIGAI:

Quello che mi piace fare
Quello che so fare
Cosa il mondo del lavoro cerca
Per cosa mi pagano o mi potrebbero pagare 


Come si può delineare il proprio IKIGAI
L’IKIGAI è appunto l’area ideale di equilibrio, strettamente personale, in cui si incrociano i 4 aspetti e quindi le domande da porsi in un percorso di autovalutazione.

Due domande sono di tipo personale – verso l’interno:

Cosa ti piace fare, sia nel lavoro che nel tempo libero?
Cosa sai fare e quali abilità hai?
Altre due domande sono di tipo sociale – verso l’esterno:

Cosa cerca il mondo del lavoro in termini di capacità e competenze?
Per quali attività o competenze potrebbero remunerarti o pagarti?
Bisogna tenere presente che, per ogni persona, i confini tra le varie aree sono in continuo movimento nel tempo e che magari si potrebbe partire proprio dal rispondere alle domande relative alla propria infanzia e adolescenza, per poi arrivare a definire le aree attuali.

Inoltre, sarebbe stimolante anche rivedere periodicamente la propria visione dell’IKIGAI, perché le vicissitudini della vita, gli interessi e tante altre variabili potrebbero aver determinato degli scostamenti nelle aree.

Come iniziare la ricerca del proprio IKIGAI
Si può iniziare cercando di rispondere alle domande di autovalutazione anche perché è sostanzialmente un percorso intimo e personale.
Trovare il proprio IKIGAI non è facile, è come una ricerca del tesoro in cui il tesoro è diverso da persona a persona. Dipende da vari fattori, quali quello di essere all’altezza degli altri, delle proprie aspettative, del proprio ambiente. Inoltre, è in continua evoluzione e dipende dalla propria storia personale, vicissitudini e incontri personali.
Non si tratta di un percorso semplice ed un orientatore di professione potrebbe essere in grado di facilitare ed aiutare a sviluppare, e far emergere, il proprio IKIGAI personale. 
A quel punto diventa più facile trovare il giusto percorso da intraprendere per la propria crescita personale e professionale.
Asnor sta lavorando proprio ad un percorso IKIGAI per l’orientamento che sarà presto disponibile – quindi vi invitiamo a seguirci per i prossimi aggiornamenti.

Dott. Peppino Franco
Dott. Peppino Franco
Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Asnor






https://www.businesscoachingitalia.com/ikigai-il-metodo-giapponese-per-scoprire-il-senso-della-propria-vita/

ORIENTA GENITORI

 

 

——>     PRESENTAZIONE PER Genitori orientati

 

 

 

“Iniziate a essere ora quello che vorrete divenire d’ora in avanti” Vi chiederete ma come?…
La più grande guida del nostro iniziare ad essere è l’immaginazione ovvero l’abilità di saper scegliere tra le possibilità che ci vengono offerte…
Avere immaginazione richiede coraggio ed impegno, ma allo stesso tempo ci dona speranza…
La speranza di poter decidere il nostro destino e che le decisioni che prendiamo si confermeranno giuste in futuro, per quanto possiamo essere sopraffatti dal mondo possiamo anche trarne speranza dalla sua bellezza, dalle promesse, dal semplice fatto che possediamo il talento di immaginare il nostro futuro in mezzo a tutte le possibili vite, che scorrono davanti ai nostri occhi, dobbiamo immaginarcele bene le nostre vite, dobbiamo impegnare la nostra coscienza…
La coscienza è la voce di Dio e la natura è il cuore degli uomini.

dal film “Davanti agli occhi”

 

 

TALENTI da SCOPRIRE – SCOPRIRSI CON TALENTI

http://insegnantedireligione.altervista.org/le-parabole.html

http://www.mywayblog.it/talenti/

SCARICA IL PDF    qui         ——–>     spunti di ricerca per i propri talenti

                 


                    Come fare a scoprire i propri talenti? 

 Il modo più semplice per cominciare ad identificare i propri talenti è porsi alcune semplici domande:

Cosa mi riesce bene?
Nel fare cosa mi sento particolarmente a mio agio?
Per cosa mi apprezzano gli amici? E i miei familiari?
Per quale mia qualità le persone mi chiedono aiuto?
Quali mie capacità esprimo nello svolgere il mio hobby preferito?
Cosa mi permette di svolgere il lavoro che faccio?
Dare risposta a queste domande può risultare difficile perchè quello che viene in mente può sembrarci banale ma questo accade perchè lo diamo per scontato. Quello che per noi è una cosa assolutamente banale ad un altro può sembrare una qualità preziosissima. Imparare ad apprezzare i doni che abbiamo è davvero l'inizio per vedere noi stessi e la nostra vista sotto una luce diversa.

Perchè scoprire i propri talenti è importante?

Prima di tutto scoprire i propri talenti aumenta la consapevolezza di avere un valore come persone ed un'unicità. Può aiutare ad aumentare l'autostima e a sviluppare la convinzione di avere una cassettina con degli utili attrezzi del mestiere da poter estrarre in caso di necessità. Una volta che abbiamo identificato i nostri talenti possiamo quindi pensare a come valorizzarli ed esprimerli al massimo e a come utilizzarli per raggiungere i nostri obiettivi. Possiamo pensare ai nostri talenti come a delle risorse cui possiamo attingere e sulle quali fondare i nostri nuovi apprendimenti. Possiamo cominciare a pensare in quali ambiti, diversi da quelli in cui attualmente li esprimiamo, potrebbero tornarci utili. Possiamo capire cosa ci ha aiutato a realizzare dei piccoli o grandi successi nella nostra vita e a come potrebbero supportarci per ottenerne di altri.

Essere consapevoli dei propri talenti può aiutare anche a decidere cosa possiamo offrire di noi agli altri, quale dono possiamo mettere a disposizione della nostra famiglia, dei nostri colleghi, della nostra azienda e a lasciare il nostro piccolo segno positivo nella vita delle persone che incrociamo ogni giorno.

SCOPRI I TUOI TALENTI

FONTE : preso dal sito  http://www.mywayblog.it/talenti/

Scopri il meglio di te


Brenè Brown, l’autrice del bellissimo libro I doni dell’imperfezione, dice che tutti noi abbiamo dei talenti.
Quando possiamo coltivarli e condividerne i frutti con il resto del mondo ci sentiamo bene perché ci sembra che la nostra vita abbia uno scopo e un significato. Al contrario, sperperare questi doni porta sofferenza: può farci sentire molto frustrati, vuoti, inutili.

È questo in fondo il significato del sentirsi realizzati: riuscire a sviluppare al meglio – nel lavoro ma anche in altri ambiti della vita – le proprie potenzialità.

Non è detto però che siamo tutti capaci di riconoscere quali sono esattamente i nostri talenti e le nostre potenzialità.

Non è neanche detto che ci intendiamo davvero sul significato del termine talento e su altre idee collegate come genio, passione, vocazione, punti di forza, inclinazioni.

Infatti spesso facciamo riferimento a delle storie ideali che solo in casi eccezionali rispecchiano la realtà.

Talento musicale - Ritratto di Mozart da bambino

Mozart aveva meno di sei anni quando ha scritto la sua prima composizione

Il termine talento si utilizza spesso per gli artisti – pittori, scrittori, cantanti, musicisti – per i campioni dello sport o per i grandi scienziati o imprenditori.

E così può succedere – e l’ho sentito spesso – che qualcuno si senta spiazzato scoprendo di non avere nessuna inclinazione del genere.

Come faccio a scoprire le mie vere passioni? Qual è la strada giusta per me?

Domande che restano senza risposta perchè sono sbagliate le premesse. Dire che ogni persona ha i suoi talenti non vuol dire che in ognuno di noi si nasconde un genio. E nemmeno che debba esistere per forza una strada giusta, una vocazione, una passione da inseguire.

Però – e di questo possiamo essere ragionevolmente sicuri – ogni persona ha i suoi punti di forza: attitudini, tendenze, inclinazioni che possono essere messe a frutto in molti campi diversi.

Tante volte non è importante cosa facciamo, ma come lo facciamo.

Cosa significa talento

La parola talento proviene dal greco antico dove indicava il piatto della bilancia, ma anche il peso che ci si metteva sopra.

Spesso a essere pesati sulla bilancia erano i metalli preziosi, usati come bene di scambio, e così il termine talento cominciò a essere utilizzato per indicare la moneta.

In origine quindi il talento – che in greco antico è talanta – indicava qualcosa di materiale.
Però la stessa radice tala si ritrova in parole con questi significati: sopportare un carico gravosofare un lavoro duro (che richiede pazienza)ritmopersistenzacapacità di resistere alla fatica, ma anche destino ed equilibrio.

Se pensiamo a tutte le implicazioni della parola talento così come la usiamo adesso, tutti questi significati diventano molto significativi ;)

Poi nel Vangelo di Matteo c’è la famosa parabola dei talenti.

La storia è quella di un signore che prima di partire affida le sue ricchezze a tre servi. Al primo 5 talenti, al secondo 3, e al terzo un solo talento. I primi due servi fanno in modo di fare fruttare ciò che era stato loro dato, e raddoppiano la ricchezza. Il terzo servo impaurito nasconde il suo unico talento sotto terra.

La parabola dei talenti in chiave moderna

La parabola dei talenti in chiave moderna

Quando il signore rientra dal viaggio è molto soddisfatto del lavoro dei primi due servi, mentre si arrabbia con il terzo, lo prende a male parole e si riprende il talento.

Come tutte le storie scritte in un passato remoto non è facile capirne il significato originale. Certo è che si presta bene a una lettura in chiave di crescita personale.

I talenti sono doni, ma anche qualcosa che è stato affidato alla nostra cura. Sono le nostre inclinazioni, le nostre passioni, la nostra ricchezza.
In un certo senso abbiamo il diritto – ma quasi anche il dovere – di metterli a frutto, di impegnarci e correre qualche rischio.

Se invece per paura chiudiamo in nostri talenti in qualche luogo oscuro, alla fine non ci resterà niente. Mettersi davvero alla prova non è da tutti. A volte si può restare anche tutta la vita nell’immobilismo per non rischiare il fallimento.

I talenti richiedono pazienza, lavoro duro, capacità di resistenza. Probabilmente in parte sono innati, ma di certo senza pratica sono condannati a restare inespressi.

Nei talenti c’è forse scritto il nostro destino. Possiamo sentirci in equilibrio solo quando riusciamo a farli fiorire.

Dai talenti ai punti di forza

Martin Seligman è uno psicologo americano molto noto, considerato il fondatore della psicologia positiva.

Piccola digressione per capirci: la psicologia in origine è nata per studiare i disturbi, il malessere, il disagio. Però dagli anni ’50 in avanti sempre più psicologi hanno cominciato a interessarsi dell’esatto opposto: cioè di cosa fa stare bene le persone. Piano piano questo orientamento si è diffuso e alla fine degli anni ’90, grazie a Seligman, è stata adottata ufficialmente la definizione psicologia positiva.

In poche parole la psicologia positiva è lo studio della felicità.

Secondo questo approccio, una delle cose che ci rendono felici è il potere utilizzare in pieno le nostre capacità mettendole a servizio di qualcosa di più grande di noi stessi.

Cioè quando riusciamo a fare fruttare i nostri talenti, non nel chiuso della nostra cameretta, ma nel rapporto con il mondo.

Una quindicina di anni fa, Martin Seligman e il suo collega Christopher Peterson hanno fatto un lungo studio per cercare di capire quali sono queste capacità fondamentali: i punti di forza della personalità.

Hanno prima individuato quali sono le virtù fondamentali, cioè i modi di essere che sono considerati positivi dalle culture di tutto il mondo.
Ne hanno trovate sei: saggezza, coraggio, umanità, giustizia, temperanza e trascendenza (si capisce poi meglio cosa vogliono dire).

Poi hanno individuato quali sono le forze, i tratti della personalità, le inclinazioni, i talenti, che realizzano queste sei virtù.

Hanno chiamato il loro sistema CSV – Character Strengths and Virtues – e l’hanno immaginato come se fosse l’opposto del famigerato DSM.

Il DSM – Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – è un librone nel quale sono descritte tutte le malattie e le forme di disagio psicologico. Viene utilizzato da psicologi e psichiatri come base per fare le diagnosi (anche se ultimamente questo strumento è stato un po’ criticato).

Ecco, Seligman e Peterson hanno detto che il loro CSV è l’anti-DSM. Hanno rovesciato la prospettiva e hanno provato a fare il manuale della salute mentale e non delle malattie.

A me questa cosa piace un sacco ;)

Il loro sistema serve alle persone per capire quali sono i loro veri punti di forza per poterli impiegare nella vita di tutti i giorni.

Scopri quali sono i tuoi punti di forza

Seligman e Peterson hanno individuato 6 virtù fondamentali e ben 24 punti forza.

Ho pazientemente messo insieme questa infografica che li illustra tutti. E la pazienza NON è tra i miei punti di forza ;)

Infografica - I punti di forza della personalità - Seligman e Peterson

Qualcuno dei 24 punti di forza ti suona familiare? Ti è venuto da dire: sì ecco, questo sono io, questa è proprio una delle mie doti? Probabilmente hai trovato uno dei tuoi punti di forza.

Ma se vuoi fare una cosa fatta per bene, puoi fare il test che è stato messo a punto dal VIA Institute on Character.

Per fare il test bisogna prima registrarsi qui: test sui punti di forza della personalità.

Il test è stato tradotto anche in italiano. Servono circa 15 minuti per farlo e alla fine ti restituisce tutti i 24 punti in ordine: da quello in cui sei risultato più forte fino a quello più debole.

Io ho trovato molto appropriati i miei risultati. Il mio punto di forza principale è l’amore per il sapere, seguito da apertura mentale e pensiero critico. Al terzo posto: cautela e discrezione e subito dopo apprezzamento per la bellezza e l’eccellenza (vedi l’articolo sulla meraviglia).

I miei punti deboli? All’ultimo posto ci sono entusiasmo e vitalità. In effetti non sono proprio la persona più vivace della terra e faccio fatica a trovare il mio ritmo.
Altro punto carente, al 23esimo posto: diligenza e perseveranza. Verissimo, anche se ci sto lavorando, soprattutto sulla perseveranza ;)

Ma ora che sappiamo quali sono i nostri punti di forza, che ce ne facciamo?

Il VIA Institute on Character sulla base dei risultati del test ti propone anche dei rapporti più approfonditi, con dei consigli personalizzati. Però sono prodotti a pagamento, io non li ho presi, quindi non saprei se consigliarli o meno.

In ogni caso già avere i risultati è un bel salto di consapevolezza.

Ecco come possiamo usare i risultati del test.

  1. punti di forza corrispondono molto probabilmente a qualcosa che ci piace, ci interessa e ci viene bene. Sono doti che utilizziamo nel lavoro? Sono apprezzate dall’ambiente che ci sta attorno? Se la risposta è no: come possiamo cambiare le cose?
    Forse cambiare lavoro non è possibile al momento, ma possiamo trovare un hobby o un’attività collaterale che sia congeniale alle nostre doti.
    Se invece non abbiamo ancora un lavoro, o stiamo vivendo una di quelle situazioni in cui dobbiamo prendere delle decisioni, sapere quali sono i nostri punti di forza può essere una bussola molto utile.
  2. I punti in cui siamo deboli corrispondono probabilmente ad abilità o attitudini che abbiamo esercitato poco nella vita, perché non ci interessano o perché non ci sono servite. Dare un occhio a cosa c’è nella parte bassa della lista può stimolare qualche riflessione: c’è un obiettivo che non riesco a raggiungere in questo periodo? Non è che dipende proprio dal fatto che non ho abbastanza sviluppato uno di questi punti? Posso trasformare un punto di debolezza in uno di forza? O quanto meno migliorare?

Insomma a me sembra uno strumento utilissimo per la conoscenza di sè e per il miglioramento.

Il discorso sarebbe da approfondire ancora di più. Per esempio secondo gli studi di Seligman e colleghi alcuni di questi 24 punti di forza sono fortemente collegati con il senso di soddisfazione per la propria vita. Più precisamente si tratta di: vitalità, curiosità, speranza, amore, gratitudine.

Se per caso trovi questi cinque punti nelle parti basse della tua lista puoi pensare di fare qualcosa per tenere maggiormente in esercizio queste potenzialità.

Io mi fermo qui, anche se gli spunti sono infiniti…

Se hai un po’ di tempo ti consiglio di fare il test. Poi potresti condividere i tuoi risultati nei commenti. Quali sono i tuoi punti di forza? Ti sei riconosciuto in questo test o no?

Fammi sapere :)

Crediti:
1) Le informazioni sulle origini della parola talento le ho prese da un libro che si intitola In merito al talento, scritto da Maria Cinque, edito da Franco Angeli.
2) Le icone dell’infografica sono di Freepik via www.flaticon.com licenza CC BY 3.0

SII IL TUO MIRACOLO ! – LIBERO ARBITRIO e DECISIONI SUL FUTURO

 

 

http://www.vinciconlamente.it/sii-il-tuo-miracolo-una-settimana-dio.html

 

 

Tra i film più simpatici che ho visto sicuramente c’è “Una settimana da Dio” con Jim Carrey e Morgan Freeman, che vi consiglio assolutamente di vedere tutto.

Ma oltre a ridere e di gusto questo fil porta con se un bei messaggi motivazionali. Nella mia rubrica “motivazione” non poteva mancare questa parte intitolata “Sii il tuo miracolo”

Nel film Bruce (Jim Carrey) dopo alcune simpatiche peripezie gli viene richiesto da Dio in persona di sostituirlo. Dopo molti “casini” Bruce ricontatta Dio per chiedergli come rimediare a tutti gli errori che sta compiendo.

Prima del video vi riscrivo la parte più bella e motivante:

Dio — “Per quanto sporca possa diventare una cosa puoi sempre dargli una bella ripulita”

Bruce — ” Erano così tanti che gli ho dato solo quello che volevano”

Dio “Già … Ma da quanto in qua le persone sanno quello che vogliono.”

Bruce — ” Allora che Faccio?”

Dio — “Dividere la minestra non è un miracolo, .. e un trucchetto!” ( Bruce nel film divide la minestra come fece mosè con le acque del mare)

Dio — “Una madre sola che deve fare 2 lavori e che trova ancora il tempo per accompagnare il figlio a scola di calcio, quello si che è un vero miracolo! “

Dio — ” Un adolescente che dice di no alla droga e dice di si all’istruzione, questo è un miracolo”

Dio — “Le persone vogliono che faccia tutto io, non si rendono conto che sono loro ad avere il potere.”

Dio — ” VUOI VEDERE UN MIRACOLO FIGLIOLO? … SII IL TUO MIRACOLO!”

Ecco il video “Sii il tuo Miracolo” tratto da “Una settimana da Dio”

 

TESTIMONI di PACE

Uomini e donne che hanno creduto nella pace e nella possibilità di viverla nel loro quotidiano. Un quotidiano fatto di progetti, delusioni, fallimenti, ma anche di speranze e impegno fino a dare la vita. Testimoni di Pace.

Grazie a questi testimoni sappiamo che non siamo soli; sappiamo che c’è un patrimonio di umanità con il quale ci possiamo confrontare e grazie al quale possiamo crescere.
Leggi le schede dei testimoni di pace cliccando sulle fotografie

http://www.caritasroma.it/pace-e-mondialita/operatori-di-pace/testimoni-di-pace/